In passato l’inquadramento diagnostico del comportamento di accumulo (hoarding) è stato tradizionalmente limitato ad alcune condizioni mediche, neurodegenerative e psichiatriche tra le quali in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo. L’esistenza di una categoria sintomatologica del DOC caratterizzata appunto da forme di accumulo ha determinato il diffondersi dell’etichetta “accumulo compulsivo”, in parte fuorviante, alla quale vengono ancora comunemente ridotte molte manifestazioni di accumulo. In realtà nel DSM-IV-TR l’unico criterio diagnostico nel quale […]Read more »
DSM-IV
Tra le aree di ricerca che hanno contribuito in particolar modo a definire un livello di comprensione maggiore relativamente all’Hoarding Disorder (o Disposofobia, Sillogomania, Accaparramento Compulsivo, Accumulo Patologico, Mentalità Messie, Sindrome di Collyer) come categoria nosografica a sé, hanno sicuramente un ruolo di primo piano le nuove modalità di indagine “in vivo” delle neuroscienze (PET, SPECT, fMRI, ecc.) unitamente ai più tradizionali approcci neuropsicologici e basati su lesioni. Questo corpus […]Read more »
Mi è capitato sotto mano questo articolo abbastanza curioso che si propone di discutere, attraverso un Case Study specifico, in merito ad affidabilità e validità di assessment psicopatologici fatti su soggetti deceduti (quindi postumi) realizzati attraverso resoconti di persone che conoscevano direttamente il soggetto o, nel caso di personaggi famosi (o famigerati come in questo caso), di biografi. L’approccio mi è sembrato abbastanza bizzarro, ma la mia passione per la […]Read more »