- Sentimenti di vuoto, impotenza, colpa
- Ostilità, irritabilità e sfiducia in sé e negli altri
- Sentimenti di indegnità isolamento sociale e vergogna
- Stati mentali dissociativi (alienazione, senso di irrealtà)
- Perdita di coerenza nelle rappresentazioni di sé (compartimentazione dissociativa)
- Problemi di regolazione delle emozioni
- Vulnerabilità ad atti auto-lesivi e aggressioni esterne
- Dipendenza coesistente con “fobia dell’attaccamento”
Ad oggi esiste nel DSM-IV solo un breve passo all’interno della descrizione del DPTS che dà conto di quella che è un’evidenza clinica sostanziale. Il tentativo è quello di far inserire nel DSM-V tra i disturbi ad esordio nell’infanzia e nell’adolescenza la categoria “Disturbo Traumatico dello Sviluppo”. Questi sforzi di riconoscimento hanno ovviamente una finalità che è indirizzata allo svilupparsi di un bagaglio di strumenti adatto a differenziare da parte dei clinici il trattamento di pazienti con sviluppi traumatici che risulta sempre di maggior complessità e deve essere solidamente poggiato su una scala di priorità. In particolare il senso di sfiducia, di impotenza, la fobia dell’attaccamento usualmente marcati in questo tipo di pazienti rappresentano ostacoli primari alla creazione dell’alleanza terapeutica necessaria al buon esito di qualsiasi terapia. Tecniche, strategie e protocolli sviluppati per singoli disturbi possono essere spesso inefficaci quando si sia in presenza di una storia di sviluppo traumatico, tali disturbi vanno quindi trattati nell’ottica più ampia di un DPTS Complesso.
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