L’hoarding disorder si configura nel DSM-V come disturbo a sé stante uscendo dalle espressioni sintomatiche OCD e dai criteri diagnostici OCPD. L’impostazione nosografica del DSM nulla ci dice sull’eziopatogenesi dei disturbi (tranne forse nel caso del PTSD) e anche in questo caso non fa eccezione. Mi capita sempre più spesso di leggere articoli che a fianco della matrice di tipo biologico (studi di linkage genetico e neuroimaging) evidenzino una prospettiva […]Read more »
Italia
In passato l’inquadramento diagnostico del comportamento di accumulo (hoarding) è stato tradizionalmente limitato ad alcune condizioni mediche, neurodegenerative e psichiatriche tra le quali in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo. L’esistenza di una categoria sintomatologica del DOC caratterizzata appunto da forme di accumulo ha determinato il diffondersi dell’etichetta “accumulo compulsivo”, in parte fuorviante, alla quale vengono ancora comunemente ridotte molte manifestazioni di accumulo. In realtà nel DSM-IV-TR l’unico criterio diagnostico nel quale […]Read more »
#Atlanta OCD2013 – Prima giornata di conferenza, inizia la track di due giorni interamente su Hoarding Disorder. La mattinata si apre con un interessante workshop di Michael Tompkins dopo il doveroso panel di apertura con Frost, Saxena, Timpano, Ayers, Bratiotis, Muroff e Steketee. Tompkins si è sempre occupato dello specifico problema di molti familiari di accumulatori, ovvero: “Se la persona non desidera essere aiutata come si può fare per non […]Read more »
Oggi qui ad Atlanta con Randy Frost e Gail Steketee si è parlato delle ultime opzioni di trattamento dell’hoarding. Si è parlato anche di costi: costi in termini personali, familiari e sociali e per contro costi delle terapie. D’altra parte è noto come il sistema sanitario americano basato sulla previdenza privata sia molto attento a questo tema ed i trattamenti siano sempre valutati per il loro rapporto tra costo affrontato […]Read more »
Secondo il modello cognitivo dell’hoarding disorder aspetti di deficit nei sistemi di information processing, di attenzione, di memoria, di decision making e di categorizzazione contribuiscono in modo sostanziale al disturbo. E’ facile capirne il razionale. Quando si tratta di gestire la grande quantità di oggetti che l’attuale società ci propone tutte queste abilità sono fondamentali. Pensiamo a cosa facciamo quando mettiamo in ordine quella pila di carte accumulatesi nell’ultimo mese sulla nostra […]Read more »
E’ noto come il comportamento di hoarding si presenti spesso in comorbilità con altri aspetti psicopatologici. Molti sono gli studi che hanno cercato di identificare tali pattern di comorbilità. Tuttavia alla luce della nuova definizione di Hoarding Disorder come disturbo a sé stante nel DSM-V tali studi risultano oggi in parte superati sostanzialmente per i seguenti motivi: utilizzo di campione già diagnosticato con OCD (ricordiamo che fino ad oggi l’hoarding […]Read more »